"Thomas Torelli è il regista di " Un altro
mondo", film che sta facendo il giro del pianeta. Il suo prossimo film,
"Food Revolution", in uscita quest'anno, solleverà un doveroso
dibattito sull'alimentazione. Lo abbiamo intervistato e ci ha anche rilasciato qualche anticipazione sul suo ultimo
lavoro."
di Vincenzo Cerulli
-V Cosa
diresti ai lettori di “La Voce del Padrone” che ancora non hanno visto il tuo
film? Nelle tue proiezioni premetti sempre quanto sia difficile descrivere di
cosa parla il film; eppure dopo averlo visto quasi tutti dicono
sempre: “ma è chiaro, è tutto così semplice”. Questa apparente incongruenza ti
fa sorridere?
-T Le
domande sono collegate. Risponderei che proprio perché ho difficoltà a parlare
del film non posso far altro che invitare tutti a vederlo al più presto
(sorride). Gli argomenti che emergono un po’ alla volta dalla trama del film
non sono nuovi concetti o teorie che voglio inserire nelle teste degli
spettatori ma semplicemente antiche verità che appartengono a tutti noi e che
il film si limita a farci riscoprire, ci aiuta a ricordare cose che abbiamo
sempre saputo ma abbiamo dimenticato.
-V Credi che
la diffidenza che molti potrebbero avere ad avvicinarsi ad un’opera come la tua
sia rivelatrice del fatto che la maggior parte dei “valori” che abbiamo
ereditato in realtà non ci appartengano? Nell’accettare un “altro mondo” molti
potrebbero pensare di dovere rifiutare tout court il “mondo” che abitiamo
adesso. Come possiamo trovare armonia fra i due ed evitare di ricadere in una
dialettica binaria degli opposti che troppo spesso si è limitata a mostrare
solo l’altra faccia della stessa realtà?
-T Esatto,
noi non dobbiamo assolutamente creare dal nulla un “altro mondo” opposto e speculare
a quello attuale, altrimenti ricadiamo in uno sterile dualismo. Un “altro mondo” è quello
che già abbiamo, dobbiamo però iniziare a guardarlo con occhi diversi, dobbiamo
iniziare ad abitare questo “altro mondo” tutti i giorni, cercando di essere
persone più responsabili. Ovviamente non possiamo illuderci di creare una
società diversa tornando a suonare i tamburi per le vie delle metropoli, alcune
cose le abbiamo irrimediabilmente perse e i tentavi di imitazione sarebbero
scimmiottamenti dannosi; ma questo non significa che sia tutto irrecuperabile. Dobbiamo
riuscire a trarre vantaggio dalla pluralità di società, cosa che non è
assolutamente accaduta 500 anni fa con gli invasori dell’America centrale.
-V In questo
tuo riferimento alle popolazioni precolombiane (che hanno un ruolo fondamentale
nel film) si è praticamente palesato l’aut-aut occidentale: o noi dominiamo voi
o viceversa, gli europei non hanno provato minimamente ad integrarsi con loro.
Perché non c’è stata un’osmosi fra le due culture secondo te?
-T Era
impossibile perché i nostri “valori” erano radicalmente diversi dai loro. Per
esempio per loro era inconcepibile cedere pezzi di terra agli europei perché
loro non l’avevano mai comprata, non la riconoscevano come una loro proprietà
stabilita da un contratto scritto (non avevano scrittura, per questo ogni
parola detta a voce era sacra). Loro non trattavano la terra come se l’avessero
ricevuta dai genitori; ma come se la stessero tenendo in prestito dai loro
figli. Gli europei volevano comprare terre che per gli indigeni non erano vendibili,
proprio perché non gli appartenevano, lo scontro di civiltà era inevitabile. Pensa
a come sarebbe il mondo se noi tutti oggi vedessimo la terra non come ereditata
dai genitori ma come in prestito dai nostri figli? Qui emerge un grande
problema della nostra società: sentiamo come nostro (e dunque curiamo) solo ciò
che è di nostra proprietà. I mari, le montagne, le foreste che appartengono a
tutti, non sono di nessuno e ognuno ci fa quello che vuole. Difendiamo solo ciò che porta il nostro nome, comunità e condivisione non esistono più.
-V Il tuo
discorso mi fa pensare all’etica di Lévinas, secondo il quale ogni uomo che
viene ad essere nel mondo non abita un luogo suo di diritto. Quel luogo è stato
di qualcun altro prima di lui e così sarà sempre. Continuando a non pensare
l’etica in questi termini reiteriamo il discorso di chi dice: “è mio ciò che è
di mia proprietà quindi lascio a nessuno quello che non è definibile, lascio
ciò che è comune all'incuria generale.”
-T Vincenzo
il mare di chi è? Basta guardare il porto di qualsiasi grande città per capire
che non è di nessuno, lo stiamo distruggendo e se distruggiamo il mare
distruggiamo il pianeta. Sembra banale ma di fatto è così.
-V No no
Thomas purtroppo non è banale affatto, è un motivo su cui è doveroso ragionare
ma purtroppo finché ne chiacchiereremo e basta non ne discuteremo mai
seriamente.
-T L’America
noi l’abbiamo scoperta dal nostro punto di vista. Dal punto di vista dei nativi
non abbiamo scoperto nulla, basta cambiare punto di vista e la realtà cambia
radicalmente.
-V Questa pretesa
di universalizzare che si risolve nell’europeizzare è un vizio che l’Europa ha
sempre avuto purtroppo. L’ultima domanda che vorrei farti riguarda il docu-film
a cui stai lavorando in questo periodo: “Food Revolution”. Sono convinto che
solleverà un dibattito di cui c’è veramente bisogno, ti posso chiedere qualche
anticipazione?
-T Si, ti
posso dire che stiamo intervistando le persone più in vista riguardo questa
tematica. In unico film stiamo cercando di convogliare i tre caratteri
principali del problema della cattiva alimentazione: la salute dell’uomo,
l’impatto sull’ambiente e la reazione del mondo animale. Parlare dell’argomento
tenendo separati questi fattori è molto peggio che non parlarne affatto, sono
intrinsecamente collegati l’un l’altro. Chi tenta di dividerli lo fa per
dividere l’opinione pubblica, "divide et impera", non è una novità. Abbiamo
trasformato l’alimentazione in business e passatempo, le conseguenze di questa
trasformazione le può trarre chiunque se è sincero con se stesso. Se paghi un
hamburger un dollaro non puoi credere che quell’hamburger sia un prodotto sano,
sai benissimo che stai avvelenando te e tutto l’ambiente che ha contribuito,
passivamente, affinché l’hamburger arrivasse sulla tua tavola.
-V Grazie
per le tue risposte Thomas, in lak'ech! (vedete il film per capire cosa
significa)
Trailer dei due film:
https://www.youtube.com/watch?v=UAsa8wbzJ78
https://www.youtube.com/watch?v=zcYFb_Bn44U
Trailer dei due film:
https://www.youtube.com/watch?v=UAsa8wbzJ78
https://www.youtube.com/watch?v=zcYFb_Bn44U
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