giovedì 1 ottobre 2015

La Repubblica indipendente e sovrana del West Eastern Divan


di Mauro Cuomo

“Vecchio testamento, nuovo e corano sono fonti di saggezza infinita se analizzate con una prospettiva indipendente e antidogmatica”.
La saggezza dell’arte combatte ogni sorta di pregiudizio ed estremismo. Daniel Barenboim ed Edward Said incarnano il modello di tale virtù: il primo è un pianista e direttore d’orchestra israelo argentino, ex bacchetta della Chicago Symphony, dell’Orchestre de Paris ed attuale direttore dell’opera di Stato di Berlino e della Scala di Milano; il suo collega d’arte è uno scrittore e docente universitario palestinese autore di saggi sull’Orientalismo e non solo.
Nel 1999, a Weiman, i due decisero di fondare un’orchestra sinfonica particolare, la West Eastern Divan Orchestra. Con l’intento di riunire giovani musicisti israeliani, palestinesi, siriani, medio orientali in generale ed europei, l’obiettivo è quello di trasmettere un messaggio di pace attraverso la musica e la filosofia orchestrale (Il pensiero di Barenboim ricostruibile dai suoi scritti “La musica sveglia il tempo” e “La Musica è un tutto. Tra etica ed estetica” giustifica l’alto ambire di tale progetto). L’orchestra, in musica, è un organico mosso da singoli individui che hanno un’esigenza comune. Come tali, i membri di un’orchestra ricoprono diversi ruoli e tutti soggiaciono a delle responsabilità: l’accettazione del sistema gerarchico della musica stessa è un esempio, tant’è che il pianista ci dice proprio che “l’accettazione della liberà e dell’individualità dell’altro è una delle lezioni più importanti che la musica ci impartisce”, cosa da considerare in un contesto atipico come quello della West Eastern Divan. Quindi dal momento che indifferenza e musica non possono coesistere, tanto meno in un progetto simile, prerogativa prima diventa l’ascolto reciproco e la conoscenza dell’altro.
I due intellettuali ci offrono un modello di stato laico, armonico-pitagorico e produttivo: alla base vi è onestà, moralità e un mosaico culturale cosciente . Cosciente del proprio ruolo, dei propri diritti e delle proprie responsabilità. L’uno dell’altro. Barenboim richiama all’ordine l’equilibrio fra intelletto, emozione e carattere per esportarlo fuori la sua orchestra. Offre una visione antidogmatica e indipendente delle sacre scritture come opportunità per cogliere il loro vero insegnamento.
La West Eastern Orchestra ha vissuto il conflitto israelo-pelestinese in prima persona: nel 2005 (ad un anno dalla guerra del Libano) si sono esibiti a Ramallah, in Palestina, superarono ostacoli burocratici ed esponendosi ad un rischio reale, palpabile.
Oggi più che mai l’orchestra si fa baluardo di una morale alla deriva e di valori oramai troppo lontani. L’azione di queste menti dona speranza.
“Equal in Music”

(Pubblicato originariamente sul numero 0 della rivista "La Voce del Padrone")

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