domenica 11 ottobre 2015

11\09\15 Incontro con Giulietto Chiesa


di Vincenzo Cerulli

Premessa utile: in questo articolo non intendo assolutamente indossare le vesti del profeta di vertità, per quel che posso cercherò infatti di riportare a voi alcune semplici informazioni provate da fonti ufficiali. L'11\09\01 è un argomento troppo vasto per essere esaurito in un semplice articolo, noi tutti però abbiamo il dovere di dubitare di quello che ci è stato raccontato a riguardo. Spero che il mio contributo possa accendere o rafforzare il dubbio in voi lettori.
Venerdì 11settembre 2015 una parte della redazione di VDP ha partecipato all'anteprima nazionale del film "Operation terror", organizzata da PandoraTV, nella sala Isma del Senato. Il film tenta di ricostruire l'operazione criminale, i cui architetti ci sono ancora ignoti, che, l'11\09\01 , ha portato alla morte di quasi tremila persone. La proiezione è stata preceduta da un'introduzione ai fatti da parte di Giulietto Chiesa, il quale ha presentato le più evidenti contraddizioni e “coincidenze” della versione ufficiale, concentrandosi principalmente sulle 7 esercitazioni militari in corso la mattina dell'11 Settembre 2001. In un altro articolo di Giulietto Chiesa per il Fatto Quotidiano (07\09\14) il giornalista ci fa notare che delle 8 scatole nere che avremmo dovuto ritrovare ne sono state analizzate solo 4 e non tutte erano in perfette condizioni.Eppure la commissione d'inchiesta ufficiale non fa minimamente cenno a questa mancanza. Non si può credere ad un così grande concorso di accidenti, chi cerca fra le trame dell'informazione mainstream occidentale sa bene che deve strappare tutti i fili quando si accorge che questi sono fragili. Al termine del film, che comunque riesce a ricostruire chiaramente la vicenda dando una visone propria personale, Giulietto ha presieduto un dibattitto sull'attuale situazione geopolitica mondiale dando particolare attenzione alla crisi siriana. Gli aiuti umanitari che la Russia sta inviando alla popolazione siriana e il maggiore apporto di mezzi ed armi all'esercito regolare siriano fanno ben sperare Assad, che strenuamente resiste assieme al suo popolo da più di tre anni ai tentacoli atlantisti (ribelli siriani armati dall'occidente da un lato e DAESH dall'altro). Il filo rosso che collega la strage del 2001 alle attuali crisi mediorientali è molto più evidente e pericoloso di quanto si creda. Con quell'atto, de facto, inizia il “nuovo secolo americano”. Colpiti al cuore delle proprie certezze, gli americani, non poterono fare altro che credere alla versione ufficiale (pur piena di lacune e punti in cui la razionalità viene meno) pensando che è meglio credere ad una bugia mediocre e traballante che ad una verità terribile. Ci vuole troppo coraggio per guardare in quell'abisso che hanno voluto sotterrare sotto il bombardamento mediatico quotidiano che recita: “Io sono la Verità, non avrai altra Verità all'infuori di me”. Così, avallarono anno dopo anno tutte le missioni imperialistiche dei finanziatori di Bush, in Afghanistan e in Iraq provocando oltre 1 MILIONE di morti, reclamate come guerre giuste, paventando lo spettro di al-Qa'ida sotto il vessillo di Giustizia. Ci deve essere per forza stato un cortocircuito nella mente di milioni di americani quando la commissione senatoriale sull'intelligence USA ha reso pubblico (in data 09\12\14) un estratto del suo rapporto classificato sul programma segreto di tortura da parte della CIA, e sapete perché? Perché da questo rapporto emerge la totale estraneità di al-Qa'ida agli attentati dell'11 settembre: “A seguito della pubblicazione degli estratti del rapporto, sembra che tutte le prove citate nella relazione della Commissione presidenziale d’inchiesta sugli attacchi dell’11 settembre e che collegano i suddetti attacchi ad al-Qa’ida, siano false. Ad oggi non esiste più un solo indizio per attribuire gli attacchi dell’11 settembre ad al-Qa’ida: non esiste alcuna prova che le 19 persone accusate di essere i pirati dell’aria si trovassero quel giorno su uno dei quattro aerei e che le testimonianze degli ex appartenenti ad al-Qa’ida, che rivendicavano gli attacchi, siano autentiche.” (THIERRY MEYSSAN) Questo terribile casus belli autoinflitto è il motore primario della guerra al terrorismo su cui gli USA hanno costruito il proprio imperium al di fuori dei propri territori nazionali. C'è una frase che ancora oggi fa discutere molto quando si tratta l'argomento e si trova in un rapporto di 90 pagine pubblicato dal PNAC (Project for the New American Century). Il PNAC aveva fra i suoi membri svariati deputati del partito repubblicano e diversi uomini delle passate amministrazioni Bush fra cui Dick Cheney (vice di Bush l'11 settembre), più o meno l'avanguardia dell'intellighènzia neocon americana. Comunque, nel 2000 viene pubblicato il rapporto di cui sopra, intitolato “Ricostruire le difese dell'America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo” e ancora “nella convinzione che l'America dovrebbe cercare di preservare ed estendere la sua posizione di leadership globale mantenendo la superiorità delle forze armate USA” (in pratica una “Pax Americana”) e la frase incriminata recita così: “Inoltre, il processo di trasformazione, anche se porterà un cambiamento rivoluzionario, risulterà molto lungo, se non si dovesse verificare un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor”. Questa frase è stata anche riportata dallo storico Franco Cardini nello studio di Matrix il 02\06\06 ma c'è anche chi la interpreta in un altro modo, accusando chi la accosta al progetto di predominio americano di averla decontestualizzata e dunque svuotata di contenuto. In un articolo di Paolo Attivissimo infatti viene fatto notare che la frase, nel suo naturale contesto, si riferisse ad una trasformazione tecnologica e non politica. A parer mio questa diversa e possibile interpretazione non toglie al progetto PNAC alcuna mira imperialista, anche perché, de facto, i foraggiatori del progetto non nascondono i propri obiettivi; ma anzi li affermano nei loro principi esposti sul sito (ormai fuori uso). Ecco i propositi fondamentali: - "la leadership americana è un bene sia per l'America che per il resto del mondo", "questa leadership richiede forza militare, energia diplomatica e affidamento a principi morali" “un significativo incremento della spesa militare degli USA”, “Preservare ed estendere un assetto internazionale favorevole alla sicurezza, alla prosperità e ai principi degli USA”.- Sappiamo tutti cosa è successo nemmeno due anni dopo a New York, quasi 3000 morti, e il piano di americanizzazione del mondo prende una velocità ed una forza tali che nessuno avrebbe immaginato fino a pochi anni prima. La catalizzazione è riuscita, non importa a nessuno di mettere da parte la ragione per credere alla versione ufficiale, ecco, questa è la lezione più importante che possiamo trarre dall'attentato alle twin towers: oggi la Ragione è la prima vittima ad essere sacrificata sull'altare del calcolo politico, i boia sono i mass media, più forti di qualsiasi prova. Io non so qual è la verità sull'11 settembre; ma sono sicuro che chi sa veramente cosa è successo quel giorno non ci abbia raccontato la verità.

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